L’ultimo incontro alla Cinematheque a giugno ci aveva lasciato con il dilemma del tema da affrontare nella prossima edizione, quella del 2013 /14: Bergala si era dimostrato possibilista intorno al piano-sequenza ma non aveva sciolto le sue riserve. Alla fine di giugno, via mail, Nathaliè Bourgeois, responsabile didattica della Cinémathèque, ci comunicava la decisione definitiva: il piano-sequenza sarebbe stato il tema della ventesima edizione del progetto Cent ans de jeunesse.
Nella mail di giugno così Bergala sintetizzava il tema:
« Il cinema è nato con il piano-sequenza, sia con Edison che con i fratelli Lumière. Bisognerà aspettare quindici anni perché i cineasti inventino il montaggio. Ma il montaggio non ha mai rappresentato un’alternativa al piano-sequenza con cui invece non ha mai smesso di coabitare, di dialogare.
In ogni nuova generazione compaiono, da più di 115 anni, dei « cineasti del piano-sequenza »; per questi cineasti il piano-sequenza è il modo migliore di fare il cinema che corrisponde alla loro visione del mondo.
Ma la maggior parte dei cineasti, malgrado abbiano fatto la scelta di un cinema di montaggio, quando il loro film ne ha bisogno o quando ne sentono la necessità, fanno ricorso in alcuni momenti al piano sequenza.
Non c’è un modello unico di piano sequenza, ma ne esiste una grande varietà che corrisponde a diverse funzioni (guardare, contemplare, raccontare, aspettare, spaventare, drammatizzare, ecc.) e diverse estetiche (estetica della scena/ estetica del fuori campo/ ; estetica della fissità/movimento; estetica della tensione tra le figure/ estetica dell’armonia tra le figure, ecc.).
Stabiliremo una tipologia, molto ricca, cercando di individuare le principali matrici dei piani-sequenza inventati al cinema.
Non bisogna pensare il piano-sequenza in opposizione al montaggio ma come un’opzione in più, un’azione possibile in ogni film, qualsiasi siano le scelte iniziali. Si noterà che le vere scelte, aperte e numerose, iniziano quando si decide di fare un piano-sequenza. »
Un tema di grande fascino che ci ha fatto tornare a Parigi con grande curiosità per la due giorni di formazione prevista il 4 e 5 ottobre.