Anche con i ragazzi della scuola media usiamo i sentimenti come punto di partenza e le foto realizzate nel precedente esercizio per ipotizzare le prime azioni. Contrariamente alla scuola elementare decidiamo di uscire e di utilizzare la piazza dei caduti alla fine dei Tigli. Per problemi legati alla nostra attrezzatura tecnica decidiamo di non far parlare i ragazzi e di costruire una situazione muta, in cui siano presenti solo i rumori. Uno dei ragazzi propone una situazione legata all’incontro di un gruppo di ragazzi con alcuni docenti e al tema della presa di coscienza: in sostanza un gruppo di amici si sta divertendo in giro quando sopraggiungono alcuni docenti che, tirando in disparte uno del gruppo, gli mostrano il registro di classe. A questo punto il ragazzo si isola dal gruppo e comincia a piangere. Questa stessa situazione andrà quindi raccontata in due maniere diverse, utilizzando punti di vista e differenti disposizioni degli attori.
Per cercare di dividere questa azione in quattro inquadrature, come indicato nelle regole della Cinematheque, Marco divide la lavagna in quattro quadrati cosi da costringere i ragazzi a segmentare questa situazione, per definire le singole situazioni. Dopo varie ipotesi vengono messe a punto le azioni che compongono la scena nel suo complesso e proviamo a fare un disegno in pianta del luogo che abbiamo scelto per le riprese: ma non per fare uno storyboard quanto per capire gli spostamenti fisici dei personaggi intorno alla fontana.
Ci trasferiamo quindi sul luogo prescelto, vengono fatte diverse prove, ma il numero eccessivo dei ragazzi rende difficile il coinvolgimento di tutti. Marco chiede, definite le azioni e i gesti, dove posizionare la macchina da presa: vicina o distante? Cosa vogliamo raccontare? Le ipotesi fatte dai ragazzi sono fortemente legate al volto e alla frontalità dell’inquadratura. Troppa televisione? Ci viene da pensare di si…. Marco fa notare che all’inizio vogliamo raccontare un sentimento di amicizia e quindi la telecamera potrebbe stare vicina ai personaggi proprio per restituire un sentimento di vicinanza.
Alle numerose domande che rivolgiamo ai ragazzi sui punti di vista da adottare per le riprese di alcune situazioni riscontriamo tanti interventi, tante proposte che rivelano l’interesse e la partecipazione attiva di molti; inoltre tutti dimostrano di aver acquisito una discreta appropriatezza terminologica nell’indicare i piani e le angolazioni di ripresa.